Alla scadenza del termine dello smart working il datore di lavoro ha comunicato alla dipendente che in un contesto lavorativo mutato, avrebbe dovuto lavorare tre giorni in presenza e due da remoto.
La dipendente ha contestato tale decisione invocando la norma introdotta durante la pandemia dato che lei aveva svolto attività da remoto integralmente negli ultimi tre anni
Il datore di lavoro ha sostenuto in primo luogo l'inammissibilità del sindacato giudiziale sulle proprie scelte organizzative e giustificava la richiesta della lavoratrice in presenza sulla base dell'aumento esponenz...
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