Questa è una domanda assai difficile a cui rispondere, il buon senso direbbe di no la scienza probabilmente di si.
Direttive precise non ce ne sono ma ci siamo fatti una idea personale di come gestire gli strumentali : se è possibile dotarsi per esempio per le spirometrie di turbine monouso(ce ne sono in commercio ma molto costose ), se è possibile fra un esame e l’altro igienizzare tutto quello che viene in contatto con il paziente è pensabile, altrimenti conviene continuare a somministrare i questionari come si è fatto fino ad oggi .
E’ un problema di costi benefici in sanità : è più importante tutelare il paziente dal covid o e effettuare una diagnosi approfondita?
Io ritengo, come avviene con l’alcool test che il medico competente ha tutti gli strumenti per capire se il lavoratore è un etilista: se ha dubbi sul questionario può ricorrere agli ematochimici se ha ancora dubbi può farsi supportare da altri specialisti.
In sintesi, ritengo che con la campagna di vaccinazioni in atto e a questo ritmo , convenga aspettare che il tasso di positività si abbassi vicino allo zero per potere effettuare in serenità e sicurezza tutti gli esami strumentali, che restano e sono fondamentali nella formulazione del giudizio di idoneità ma che non devono essere anteposti alla salute del paziente
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