Un recente ricerca su più di 2000 lavoratori del social hub Linkedin, operatore specializzato nella ricerca del personale, ha recentemente dimostrato che il 46% di lavoratori ha una maggior ansia e stress di quando lavorava in presenza e un 48% dei lavoratori con la scusa di essere a casa lavora in media un’ora in più al giorno; senza dimenticarci del fatto che il maggior contatto con la famiglia al posto di essere un fattore positivo è ovviamente controproducente.
Si aggiungono le preoccupazioni relative al rischio di perdere il proprio posto di lavoro
Una parte significativa di tutti questi lavoratori soffre di burnout (circa il 50%) e fatica prendere sonno e ha problemi di concentrazione.
L’ordine degli psicologi della Lombardia fa presente che nel nostro stile di vita, una convivenza forzata, spazi angusti, zero relazioni sociali, finiscono per influire in maniera significativa sul nostro benessere psicofisico
E non dimentichiamoci il problema più importante: sebbene per la pubblica amministrazione questo nuovo modo di gestire il lavoro può può essere positivo, portando sempre più verso una digitalizzazione della stessa,per le aziende private con altre peculiarità rischia a lungo andare di diventare un vero problema
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