DPR Ambienti confinati

23/11/2011
Autore: Ing. Andrea Ravanelli

Il Dpr spazi confinati cosa dice:

Oggi, 23 Novembre 2011, entra in vigore il DPR 177/2011, “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81”.

A seguito dei numerosi fatti di cronaca nera che ci hanno accompagnato negli anni appena trascorsi, e con l’obiettivo di evitare che nuovamente incidenti simili possano accadere, il legislatore emana il decreto (che trovate allegato e la cui lettura è consigliata) per garantire che lavori in ambienti confinati o sospetti di inquinamento siano svolti esclusivamente da personale qualificato, in possesso di requisiti ed attrezzature idonee per lo svolgimento delle operazioni in sicurezza.

Innanzitutto è bene ricordare quanto già sancito ad opera del D.Lgs. 81/08 Art. 66: “È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.”

Non si dimentichi inoltre di fare esplicito riferimento anche al dettato del D.Lgs. 81/08 All. IV p.to 3, del quale non si riporta estratto per non appesantire la lettura, ma del quale si consiglia attento esame.

Alla luce delle preesistenze normative, il suesposto DPR 177/2011 interviene imponendo, in sintesi, che:

- le imprese ed i lavoratori autonomi che possono operare in ambienti confinati abbiano informato, formato ed addestrato ripetutamente i lavoratori addetti alle operazioni, con specifica attenzione all’addestramento per l’utilizzo dei DPI e per le procedure di emergenza;

- imposizione dell’obbligo, per i lavoratori autonomi, di rispondere in toto ai dettati dell’Art 21 comma 2 del D.Lgs. 81/08, del quale hanno normalmente la facoltà di disporre a propria discrezione;

- presenza di personale con esperienza certificata almeno triennale nelle lavorazioni in ambienti confinati, in misura non inferiore al 30% della totale forza lavoro, regolarmente assunti; tale esperienza deve essere obbligatoriamente in possesso dei lavoratori che svolgono la funzione di preposto;

- possesso e capacità di utilizzo dimostrata di tutti i DPI necessari per lavorazioni in ambienti confinati o sospetti di inquinamento;

- divieto specifico di affidamento della attività in subappalto, se non dietro specifica autorizzazione del Datore di Lavoro committente.

Per quanto riguarda invece le procedure di sicurezza, il DPR impone:

- che si dedichi il tempo minimo di una giornata all’esecuzione della parte formativa/informativa per i lavoratori incaricati, direttamente sul campo, ovvero nella presa visione e chiarimenti del lavoro da svolgere in loco, dei rischi presenti negli ambienti di lavoro, compresi quelli derivanti da precedenti utilizzi dei locali confinati, delle misure di prevenzione ed emergenza;

- che il committente nomini un proprio rappresentante, in possesso di adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che conosca i rischi specifici del luogo e che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività oggetto del decreto.

DPR Ambienti confinati

Si tratta di novità di non poco conto, con una componente “pratica” molto forte; l’auspicio è quindi quello che, nel rispetto di queste imposizioni, si ottenga finalmente una consapevolezza maggiore nell’esposizione a questo comparto di rischio che molti danni, in termini di vite umane, ha mietuto negli ultimi anni.

DPR 177
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