Una riflessione sui test antidroga nel mondo del lavoro

26/01/2022
Autore: Dott. Paolo Aceti

Una riflessione sui test antidroga nel mondo del lavoro

Un bilancio del  lavoro svolto  sui test antidroga

Avendo noi una esperienza che direi trentennale in medicina del lavoro e molti medici del lavoro e anche una comunità di medici piuttosto allargata possiamo fare un primo bilancio di questi anni di esecuzione di alcool test e  test antidroga .

Premesso che per gli alcool test ogni regione ha deciso di adottare norme comportamentali  e protocolli suoi, per quello che riguarda invece i test antidroga tutti hanno seguito le stesse procedure .

I test più diffusi ovviamente sono quelli sulle urine  seguiti in piccolissima  percentuale da quelli sul sangue che riguardano aziende particolarmente sensibili al tema.

Detto questo normalmente le percentuali di positivi, dopo i primi anni in cui era davvero facile trovare un positivo si è stabilizzata su numeri davvero risibili.

Negli anni abbiamo visto scendere la percentuale di positivi dal 2-3 % a risultati da 0, unicamente legati a dipendenti già in cura presso il Sert

Ci domandiamo se il risultato sia dovuto a d una maggior consapevolezza dei rischi o semplicemente a una maggior attenzione dei lavoratori alla gestione dei momenti di “convivialità”

Sicuramente il risultato raggiunto è ottimale per l’ambito lavorativo, cioè evitare  dipendenti non in pieno possesso delle loro facoltà durante il lavoro.

Noi crediamo comunque che il medico sia in grado di intuire  l’utilizzo di sostanze psicotrope al di fuori del lavoro, ma riteniamo che tutto questo faccia parte più che  che del rapporto medico/lavoratore, ma del rapporto medico/paziente e della sua sacralità nel contesto complessivo

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